Mini-guida pratica per interpretare i disegni dei bambini

bambine-disegnano-casa_Konstantin-Yuganov-_-Dreamstime.comI disegni dei bambini ci permettono di entrare nel mondo del loro immaginario. Ecco alcune indicazioni utili per interpretarli.

Il più famoso di tutti è senz’altro il boa che ha inghiottito un elefante del Piccolo Principe, quello che fa dire al protagonista che “bisogna sempre spiegargliele le cose, ai grandi”. Ma ognuno di noi potrebbe citare episodi analoghi. Il mio, di ieri, è della mia nipotina di due anni e mezzo che, nel vedere il disegno di un’auto fatto dalla sua mamma, le ha detto convinta “ma no, è un rinoceronte!”. E no, non sembrava un rinoceronte (certo, in famiglia non siamo molto dotati per il disegno, ma non fino a questo punto!): è che i bambini hanno un modo tutto loro di vedere la realtà!
Insomma, i disegni dei bambini ci aprono un universo, ci permettono di capire qualcosa di loro e di come loro vedono il mondo. Sono il loro modo di esprimere l’emotività e la fantasia e di dare libero sfogo alle emozioni, sia quelle positive, sia quelle negative, come le paure, la rabbia, le difficoltà che incontrano…
Ma come fare a interpretarli? Esiste tutta una “letteratura” in merito all’interpretazione dei disegni. Noi qui vi forniamo una mini-guida pratica. Naturalmente non si tratta di un’interpretazione psicanalitica, che deve essere fatta da uno specialista e in base a un’attenta valutazione globale del bambino, ma di alcune indicazioni speriamo utili per chi voglia avere una prima idea di quel mondo affascinante che è l’interpretazione del disegno dei bambini.

Matite o pennarelli?

È molto importante che lasciamo i bambini disegnare in modo libero e spontaneo, senza forzarli (per esempio dando un tema) e senza commentare i loro disegni né in modo negativo né in modo positivo.
Insomma, mettiamo semplicemente a loro disposizione carta e matite. E a proposito di questo, piccolo consiglio dagli esperti: fate disegnare i bambini con le matite invece che con i pennarelli.
Va bene, ci vuole un po’ di pazienza per continuare a temperargliele, ma prima di tutto se per caso scrivono dove non dovrebbero è più facile rimediare ai danni (questo naturalmente è un pensiero da nonna!), ma poi, soprattutto, anche il modo di impugnare la matita e il tratto ci dice qualcosa dei nostri bambini: ci sono quelli che appoggiano la matita con forza e hanno tratti netti e decisi, e sono quelli più volitivi e sicuri di sé, e ci sono quelli che sfiorano appena il foglio con la matita, tracciando tratti delicati, e questo può essere indizio di qualche insicurezza.

Alcune indicazioni per “leggere” i disegni

Oltre al tipo di tratto, ci sono altri elementi che possono dirci qualcosa sul bambino. Sono indicazioni di massima, naturalmente, perché ogni bambino è una realtà a se stante e non esistono “formule matematiche” utili per comprenderlo.

Uno dei dati da valutare è vedere come usa lo spazio sul foglio: se lo riempie tutto è un bambino sicuro di sé, se invece disegna solo su una parte del foglio, forse ha bisogno di essere rassicurato.

Poi, la scelta dei colori: colori tenui potrebbero indicare una personalità timida; colori squillanti un bambino più estroverso; colori cupi potrebbero essere messi in relazione a una generale malinconia, a un periodo difficile che il bambino sta attraversando.

Altri elementi, naturalmente, ce li fornisce il modo di disegnare alcuni soggetti ricorrenti. Vediamoli:

  • La casa è il luogo degli affetti, in particolare di quelli familiari, e i bambini amano disegnarla con il camino che fuma, simbolo di calore familiare, e con le finestre aperte, spalancate sul mondo (mentre le finestre chiuse potrebbero essere messe in relazione a un ambiente troppo protettivo, e quindi un po’ limitante).
  • Il sole secondo gli psicologi rappresenta la figura paterna e se viene raffigurato coperto dalle nuvole indicherebbe che il bambino sta vivendo una situazione che gli provoca malinconia, mentre un sole senza raggi indica un padre sentito come lontano.
  • L’albero ci dice qualcosa sulla percezione di sé. Esistono diversi testi (anche per adulti) basati sul disegno dell’albero. Schematizzando, si può dire che le radici simboleggiano in rapporto con la madre (e quindi radici grandi indicano un forte attaccamento alla mamma e un bambino emotivamente stabile e sicuro di sé); il tronco rappresenta la percezione di sé (quindi un tronco esile sarebbe da mettere in relazione a una scarsa sicurezza di sé, mentre la presenza di nodi potrebbe significare una mancanza di indipendenza); la chioma rappresenta il rapporto del bambino verso il mondo esterno (e quindi se è ampia e ben sviluppata indica un atteggiamento di apertura.
  • Nei disegni con la famiglia (altro soggetto prediletto dai bambini) bisognerebbe osservare l’ordine in cui raffigura i componenti della famiglia: per esempio, se il bambino raffigura se stesso all’ultimo posto, potrebbe significare che si sente messo da parte e che ha bisogno di essere rassicurato. In generale, il personaggio che mette al primo posto è quello verso cui prova ammirazione e che prende come modello.
  • Nel disegnare la figura umana, il bambino raffigura inconsciamente se stesso, quindi una figura ben proporzionata, per quanto disegnata in modo approssimativo (com’è naturale nei bambini!) indica una personalità che si sta sviluppando in maniera armoniosa.

Naturalmente, tenete sempre presente non solo che ogni bimbo è diverso dagli altri e che dobbiamo rispettare la sua unicità, ma che il disegno, se è sicuramente espressione dell’immaginario del bambino,  può essere però anche il riflesso di un umore o di uno stato d’animo passeggero, quindi non allarmatevi inutilmente se notate per esempio l’uso di colori scuri o altro, ma cercate di stare vicini al bimbo e di comprendere con il vostro amore e la vostra sensibilità se è vero che sta attraversando una fase un po’ delocata!

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