L’autostima: come aiutare i bambini a crescere sicuri di sé

L’immagine di se stessi che hanno i bambini non è innata, ma si forma pian piano, a partire dalla nascita, e dipende in massima parte da noi adulti, dall’atteggiamento che noi abbiamo nei loro confronti.
Sta a noi, quindi, farli crescere sereni e sicuri di sé, incoraggiandoli sempre e mostrando di apprezzare ogni loro successo. I bambini infatti cercano l’approvazione degli adulti (in primis i genitori, naturalmente, ma anche i nonni, e più tardi le maestre, e insomma tutti gli adulti con cui vengono in contatto), ed è come se si vedessero attraverso i loro occhi: è l’incoraggiamento che viene da noi a dar loro sicurezza. I bambini capiscono quando siamo contenti di loro, e questo li aiuta a costruire una percezione di sé serena e positiva.
Non aspettiamo perciò risultati eclatanti per cominciare a elogiarli e a far capire che siamo contenti di loro: portare il cibo alla bocca da soli, muovere i primi passi, imparare a infilarsi i pantaloni… sono tutti traguardi importanti per il bambino e, anche se comportano qualche incertezza, vanno elogiati. Naturalmente, l’importante è elogiarli, ma senza forzarli: i bambini hanno i loro tempi, ed è importante che noi adulti (genitori, nonni…) impariamo a rispettarli, senza aspettarci che brucino le tappe, che facciano più in fretta, e meglio, degli altri.

L’autostima del bambino però si costruisce non solo in base alla nostra reazione evidente ai suoi successi, ma anche in base alle nostre aspettative nel suoi confronti. Anche se non lo diciamo esplicitamente, il bambino capisce che cosa ci aspettiamo da lui, e può essere frustrato se si rende conto di non riuscire a rispondere a queste aspettative.

Consigli in otto punti

Ecco quindi alcuni consigli per aiutare i nostri bambini a crescere sicuri di sé e a diventare adulti consapevoli del proprio valore:

  • Dimostriamo in ogni momento al bambino il nostro affetto. E, soprattutto, non dimentichiamo che per loro il contatto fisico è una forma di comunicazione importante. Quindi, non perdiamo l’occasione per abbracciarli e coccolarli: è l’amore la prima fonte di sicurezza per il bambino.
  • Elogiamo i suoi sforzi nello svolgere un compito che gli abbiamo affidato, sorvolando sugli eventuali “pasticci” o sul fatto che non è stato portato a termine come ci aspettavamo. È importante elogiare l’impegno, più ancora del risultato!
  • Se sbagliamo (per esempio, abbiamo ecceduto nel rimprovero o abbiamo fatto un rimprovero a torto), ammettiamolo senza reticenze: la nostra credibilità non ne soffrirà, anzi ne usciremo rafforzati, perché il messaggio che trasmettiamo in questo modo al bambino è che siamo tanto autorevoli che possiamo anche permetterci di sbagliare e di riconoscerlo. E, nello stesso tempo, riconoscendo che il bambino in quel caso aveva ragione, lo aiutiamo a sentirsi considerano come persona.
  • Aiutiamo il bambino e diamogli il nostro sostegno, ma non sostituiamoci mai a lui: lasciamogli la possibilità di sbagliare! Questo vale per esempio per i compiti: meglio un brutto voto da solo che un bel voto per qualcosa che non ha fatto lui. In ballo non c’è solo imparare un argomento, ma acquisire la consapevolezza di potercela fare da solo.
  • Ricordiamoci sempre che i bambini sono molto sensibili al linguaggio non verbale, quindi cerchiamo di evitare che ci sia contraddizione tra quello che diciamo a parola e quello che esprimiamo con i gesti o le espressioni del viso. Se siamo scontenti di loro, se ci aspettavamo di più, meglio dirlo apertamente, piuttosto che elogiarli “per finta”: tanto, capiscono perfettamente, e anzi in questo caso si sentono quasi traditi, come se li stessimo ingannando!
  • Quando sbagliano e li rimproveriamo, badiamo a limitare il rimprovero all’errore e a non investire tutta la personalità del bambini. Evitiamo quindi espressioni del tipo “Sei una frana!”, “Sei sempre il solito!”, ma diciamo piuttosto “Hai sbagliato nel fare…”, “Hai fatto un pasticcio…”. Evitiamo anche frasi come “Non sei capace di fare…”, ma diciamo piuttosto “No hai ancora imparato a fare…” (o simili)
  • Per lo stesso motivo, non torniamo mai su errori passati: è inutile ricordare al bambino che già in passato aveva commesso quell’errore. Limitiamo il rimprovero all’episodio attuale.
  • Cerchiamo di non bloccare la naturale curiosità dei bambini per il timore che possano farsi male o che possano rovinare qualcosa, ma lasciamoli esplorare il mondo che li circonda il più possibile liberamente, intervenendo solo in caso di reale pericolo e rispondendo in modo aperto e con un linguaggio semplice e adatto a loro alle eventuali domande.

Trovi un altro articolo su questo tema anche al seguente link:
Risponde lo psicologo – Se sbaglio, sono sbagliato?


L’autostima die bambini: come aiutarli a costruirla

2 commenti su “L’autostima: come aiutare i bambini a crescere sicuri di sé

  1. mi sono piaciute moltissimo le osservazioni che condivido. I bambini sono degli adulti senza esperienza, ma con tutte le attitudini dei grandi, dando loro soprattutto un esempio conforme alle regole che ci piacerebbe insegnare con la loro genuinità sono capaci di sorprenderci.

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