Leggere insieme per un legame che dura nel tempo

Leggere ai nipotini crea un momento di magica intimità, quello in cui sembra di partire insieme per un viaggio fantastico alla scoperta di nuovi mondi e di nuove emozioni. Ed è un modo per regalare loro una cosa preziosissima, e che purtroppo oggi scarseggia: il tempo.

In una società in cui è giocoforza correre, e in cui gli spazi e i tempi per se stessi e per la propria famiglia si riducono sempre più, i nonni infatti sono dei privilegiati: sono loro infatti a disporre di più tempo per sé, e a poterlo anche “regalare” ai  loro cari, figli e nipotini in testa. Tempo per il gioco, certo, ma anche tempo per la lettura.
Leggere a voce alta ai bambini è di fondamentale importanza per lo sviluppo non solo del loro linguaggio, ma anche della loro capacità di “immaginare”, di costruire  immagini a partire dalla parola, e quindi in definitiva della loro creatività. E poi, «una lettura ad alta voce è in grado di “rapire” un bambino almeno quanto un videogame», come afferma il dottor Michele Gangemi, past president dell’Associazione Culturale Pediatri e pediatra di libera scelta in Verona.
La lettura però non dovrebbe però essere mai un’attività forzata o imposta dai nonni; piuttosto, bisognerebbe cercare di stimolare la naturale curiosità del bambino verso i libri. E il segreto è… far sì che i bambini sentano che noi li amiamo, e  che non cerchiamo di “rifilarli” solo a loro!
D’altra parte, fate la prova: sedetevi in una poltrona e cominciate a sfogliare un libro con aria interessata. Quasi certamente dopo un po’ il vostro nipotino (o nipotina) ne sarà incuriosito e dopo un po’ arriverà la classica domanda: “me lo leggi?”. E allora, lasciatevi andare, ascoltate le sue domande, date spazio alla sua curiosità e… godetevi il suo sguardo incantato!

 Il racconto orale

Se la lettura è un momento prezioso per nonni e nipoti, capace di tessere un filo sottile di complicità e di esperienze condivise, altrettanto importante può essere il racconto orale, cioè a creazione di storie e di personaggi in cui bambino e nonno (o nonna) inventano e raccontano insieme.
Il racconto orale può essere un espediente molto utile anche per permettere al bambino di raccontare se stesso, le proprie emozioni ed esperienze, attraverso quelle di un personaggio immaginario che, per esempio, ha paura del buio, è geloso dei fratellino, non vuole andare dal dottore… proprio come il bambino che gli dà voce.
Non è importante che il bambino elabori una storia coerente o abbia un linguaggio appropriato; l’importante è che impari a  interagire con gli adulti, non solo ascoltando passivamente, ma intervenendo in prima persona, quasi da pari a pari. In questo modo, si consolida anche la fiducia in se stesso, fondamentale per un corretto sviluppo emotivo. Così piano piano, grazie al racconto orale e alla lettura di libri, il dialogo tra adulti e bambini diverrà più profondo e intimo, un vero scambio di esperienze e di emozioni.

Le dieci regole per appassionare alla lettura

Nel suo libro Nuovi nonni per nuovi nipoti la psicologia Silvia Vegetti Finzi, grande sostenitrice della necessità della lettura fin dalla più tenera età, presenta alcuni suggerimenti per stimolare l’interesse e l’abitudine alla lettura nei bambini. Eccoli:

  • Ogni bambino fruisce dei libri in modo personale e dobbiamo lasciarlo fare.
  • Se possibile accompagnate d quando in quando i bambini in libreria o in biblioteca, consentendogli di maneggiare i volumi esposti e scegliete insieme quelli che ritenete più interessanti.
  • Aiutateli a distinguere  giocattoli dai libri.
  • Leggeteli prima voi manifestando il vostro piacere per la lettura e poi abbandonateli distrattamente su un tavolino. Verrà il momento in cui il bambino vi chiederà: “Me lo leggi!”.
  • Decidete il luogo e il momento opportuni per l’impresa e fatene un appuntamento abituale.
  • Cercate, senza esagerare, di sceneggiare la lettura modulando il tono della voce, l’espressione del viso, le pause del testo.
  • Osservate attentamente le figure incoraggiando il bambino a commentarle, anche nei particolari.
  • Non fategli domande pressanti sulla comprensione del testo, ma chiedetegli distrattamente: “E a te è mai capitato?”, “E tu cosa faresti?”. Se non risponde passate oltre.
  • Non rimproveratelo se racconta vicende inverosimili ma fategli capire che è chiaro a entrambi che sono fantasie.
  • Molti bambini quando si emozionano non sanno star fermi: è il momento giusto per sceneggiare la storia oppure rappresentare gli avvenimenti più salienti e le emozioni più coinvolgenti con pennarelli larghi o matite morbide in cui non manchi il nero.

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