La maleducazione degli altri: come spiegarla ai bambini

Una delle preoccupazioni costanti di genitori e nonni, e in generale di tutti coloro che hanno un ruolo formativo nei confronti del bambini, è di dare loro quella che si chiama, in senso generale, “educazione”: in pratica, le regole basilari della convivenza civile.

Non si tratta solo di imparare a stare a tavola, se non in modo impeccabile, almeno con una certa proprietà, o di rispondere sempre in maniera garbata, o di non contendersi a suon di litigi i giocattoli con fratelli e amici… . Si tratta, più in generale, di imparare a tener conto degli altri e di  rispettarli, chiedendo lo stesso rispetto. Quindi, per esempio, non disturbare facendo chiasso senza motivo; non sporcare o danneggiare ciò che è di tutti, come i marciapiedi, le strade, i muri, i giochi del parco-giochi, i libri della biblioteca…; non mettere in pericolo l’incolumità degli altri con comportamenti spericolati in bicicletta, in motocicletta o un automobile…

Gli esempi negativi

Il problema però è: come fare a trasmettere queste regole ai bambini, quando loro le vedono continuamente infrante? Ecco in che modo Vieko, il nonno di Federico che ci ha già inviato diversi contributi (L’amico immaginario, I “perché” dei bambini, “È mio!”: il senso dei possesso nei bambini) affronta il problema.

Un problema che, nella veste di nonno, mi trovo spesso a dover considerare e al quale non sono certo di saper dare la risposta più corretta, è quello della convivenza con le frequenti manifestazioni di spicciola maleducazione quotidiana che purtroppo si manifestano con assoluta frequenza, soprattutto nelle città.
Si tratta di piccoli aspetti della nostra vita quotidiana che si propongono così spesso e con tale intensità che rischiano di produrre un effetto di assuefazione, di accettazione e anche di adeguamento.
Questo per quanto riguarda gli adulti. Ma quale effetto possono produrre questi continui, piccoli (o grandi) esempi negativi nell’educazione dei bambini piccoli?
Mi riferisco, solo per fare qualche esempio, alle cartacce e ad altri tipi di rifiuti abbandonati per strada, ai “ricordini” lasciati dai cani sui marciapiedi e nei pochi spazi erbosi del quartiere e non rimossi dai loro padroni, alle automobili che sfrecciano a velocità pericolosa a poca distanza da bambini e adulti, al rumore lacerante di motorette che spesso invadono i marciapiedi e che suscitano l’attenzione ammirata dei bambini, ai concerti di clacson accompagnati da scambi di… gentilezze tra automobilisti…
In realtà, purtroppo, è un elenco che potrebbe essere molto lungo.
Quindi, considerando che i bambini notano queste cose e possono “normalizzarle”, la domanda che mi pongo è: come spiegare l’esistenza di questi esempi negativi che contraddicono palesemente l’esempio comportamentale che si cerca di fornire?
Inutile dire che spesso questi esempi negativi sono molto attraenti per un bambino che, ad esempio, può essere affascinato dall’impennarsi di una moto e ammirare il ragazzo che la guida.

In questi casi cerco di spiegare al mio nipotino, senza drammatizzare e partendo dal presupposto che il mondo che ci circonda è pieno di cose meravigliose, perché certi comportamenti sono negativi. Ad esempio, le cacche dei cani lasciate per terra possono essere calpestate dai bambini che stanno andando all’asilo, con le conseguenze che si possono immaginare, e quindi è più giusto rimuoverle. Oppure: le auto e le moto che corrono troppo velocemente potrebbero trovarsi improvvisamente a dover evitare un bambino o un gattino e, data l’alta velocità, non riuscirebbero a farlo. E così per ogni esempio negativo, cercando di dare una spiegazione convincente del motivo per cui è meglio comportarsi in modo diverso.
Alla domanda spontanea del bambino che, a questo punto, vuol sapere perché molte persone si comportano in modo così strano, rispondo che non tutti hanno avuto la fortuna di avere genitori e nonni che hanno indicato loro il comportamento giusto e quindi, le persone che si comportano in quel modo sono “maleducate”, nel senso che non sono state educate bene. Però loro non ne hanno colpa, anzi sono da compatire.
Ripeto che non sono del tutto sicuro che questo sia l’atteggiamento giusto, ma sono sicuro che sia comunque sbagliato ignorare e fingere di non vedere questi aspetti della vita, perché il bambino sicuramente li nota e, vedendo che sono così diffusi, facilmente li trasforma in esempi da imitare.

Qual è la vostra esperienza? In che modo spiegate ai bambini a maleducazione degli altri? Raccontatecelo!

Trovi altre testimonianze di Vieko anche a questi link:
I “perchè?” dei bambini
“È mio!”: il senso del possesso nei bambini
Condividere le scelte educative
La conquista del linguaggio
Le esplosioni di ira dei bambini
I “no” di noi “grandi”
Il disegno dei bambini
Giocare per crescere
L’amico immaginario

2 commenti su “La maleducazione degli altri: come spiegarla ai bambini

  1. Buona sera bellissimo articolo. Io a mia figlia di 5 anni ho spiegato più o meno come il nonno del post la cosa delle persone maleducate. Un sabato, prendiamo l’autobus per andare in centro, come facciamo tutti i sabati. Aurora nota una bottiglietta abbandonata sul sedile e mi fa mamma come mai c’è la bottiglietta vuota? E io gli ho detto amore perché qualcuno l’ha lasciata lì e non l’ha buttata e ha sporcato una cosa che è di tutti… Scendiamo dall’autobus e a me venne in mente dopo che potevo prenderla e buttarla. Il caso vuole che al ritorno saliamo sempre sullo stesso autobus e la bottiglina era ancora lì. Aurora mi ha chiesto mamma ma perché nessuno l’ha buttata? E io forse perché nessuno ci ha pensato e poi ho aggiunto siccome nessuno lo ha fatto ora la prendiamo noi e quando scendiamo la buttiamo. Così abbiamo rispettato una cosa non nostra ma di tutti che un maleducato ha sporcato. E noi invece siamo stati più bravi di lui che abbiamo lasciato pulito. Lei mi fa si mamma allora vuol dire che noi siamo educati giusto? Si amore. E lei tutta felice di aver fatto una cosa giusta appena siamo scese ha buttato la bottiglia nel bidone della plastica… Il giorno dopo, eravamo nel parcheggio del palazzo e mi fa mamma guarda prendiamo e buttiamo anche queste carte e questa bottiglia che qualcuno ha buttato a terra? Direi che il mio metodo ha dato buoni frutti. Una volta eravamo in bici. Ad aurora cadde un fazzoletto. A piangere a lacrimoni che dovevo tornare indietro a raccoglierlo.. E sono tornata indietro….

    1. Cara Sara,
      grazie per averci scritto! Aurora è una bambina meravigliosa, come sono tutti i bambini, quando si ha l’attenzione di parlare con loro, di spiegare loro le cose. Perché i bambini tendono naturalmente al bello e al bene.
      Un caro saluto e tanti auguri per la sua bimba e la sua famiglia
      Annalisa Pomilio
      noinonni.it

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