Feste, bambini… capricci e litigi

La famiglia si riunisce,  tavolate dove si chiacchiera mentre i cuginetti giocano insieme, si crea un po’ di confusione…  Oppure festa di compleanno, in famiglia o tra amici. Belle occasioni per incontrarsi e stare insieme, adulti e bambini.
Tutto perfetto, a patto di essere pronti ad affrontare con molta elasticità anche i piccoli “incidenti” che inevitabilmente accadono con i bambini. Niente di grave, naturalmente, ma sembra non ci sia nulla che stimoli l’attitudine al capriccio dei bambini più delle feste e delle riunioni, in famiglia o tra amici.
D’altra parte, capiamoli: si ritrovano catapultati in un ambiente diverso da quello a cui sono abituati, tra persone che conoscono, certo, ma non fanno parte del loro quotidiano, a confrontarsi con bambini di età diversa e che non frequentano con assiduità. E il clima di eccitazione e di rumore che giocoforza caratterizza queste occasioni fa il resto.
Così scatta il capriccio. Capriccio che talvolta innervosisce molto i genitori e i nonni, che non vorrebbero rovinare la festa prendendo posizioni troppo rigide e cercano di indurre alla ragionevolezza il piccolo scatenato (o la piccola scatenata); che da parte sua, sentendo questa tensione (e i bambini se ne accorgono subito!), si guarda bene dal lasciarsi distrarre, anzi cerca di servirsene come un punto di forza.

Sono situazioni tipiche, che noi nonni conosciamo bene. Basta un giocattolo che improvvisamente diventa l’oggetto del desiderio di due cuginetti (naturalmente vogliono entrambi esattamente quello, e non uno degli altri cento a disposizione!), e nasce il parapiglia.
Certe volte proprio in queste occasioni i bambini, anche i più tranquilli, si abbandonano ai capricci plateali, di fronte ai quali i genitori si sentono in imbarazzo, soprattutto se ci sono amici o parenti con i quali non c’è molta confidenza e con cui temono di fare brutta figura.
D’altra parte, noi nonni lo sappiamo bene, per esperienza: talvolta, è proprio quando sono fuori del loro ambiente che i bambini fanno cose che a casa non si sognerebbero neanche, proprio perché percepiscono la tensione degli adulti.

Che fare? Prima di tutto, manteniamo la calma: sicuramente a tutti i genitori è capitato di dover fronteggiare capricci del genere, perciò sanno benissimo che cosa succede e non dobbiamo sentirci in imbarazzo. Non c’è nessuna gara e nessun esame; nessuno dirà che il nostro bambino/nipote è maleducato, e se lo fa… significa che non ha esperienza di bambini!

Detto questo, però, cerchiamo di mantenere la coerenza: non concediamo in queste situazioni, solo perché siamo con altri, cose che a casa non permetteremmo. E soprattutto non iniziamo con delle proibizioni o delle dichiarazioni di principio, per poi cedere su tutta la linea: dobbiamo tener fede a quello che abbiamo detto.
Per esempio, se diciamo che se il capriccio continua si va via dalla festa o il giocattolo conteso viene sequestrato… poi dobbiamo farlo: quindi, occhio a quello che promettiamo!
Una grande risorsa è quella di sdrammatizzare: invece di prendere posizioni rigide, sorridiamo, facciamo qualche battuta, prendiamo benevolmente in giro la piccola peste. È sempre l’arma migliore!

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