Aiutare i bambini a conquistare il linguaggio

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Seguire il processo attraverso il quale i bambini apprendono a parlare è una gioia che riempie di stupore, per la rapidità dei progressi, per la memoria prodigiosa dei bimbi, anche piccolissimi, e per l’evidente soddisfazione che dimostrano a ogni progresso. Ogni bambino, certo, ha i suoi tempi, e chi magari inizia un po’ più tardi poi si “mette in pari” velocemente, passando subito dalle parole alle frasi. Ma c’è qualcosa che noi, genitori e nonni (e tutti coloro che ne affiancano la crescita), possiamo fare per guidarli nell’apprendimento delle prime parole? Oppure, quando sino un po’ più grandicelli, per ampliare il loro vocabolario?
Certo! Ecco alcuni consigli.

Anche se sono piccolissimi, parliamo con loro, cantiamo piccole canzoncine e brevi filastrocche, sfogliamo un libriccino mostrando loro le immagini e dicendo i nomi di ciò che mostrano (la mucca, il pulcino, l’automobile…). E cerchiamo di pronunciare le parole con calma, in modo chiaro e corretto.

Anche quando sono un po’ più grandicelli, continuiamo a recitare e a cantare filastrocche e canzoncine: la rima e il ritmo sono perfetti per aiutare la memorizzazione delle parole, naturalmente sempre divertendosi e giocando!

Poi, quando cominciano a dire le prime parole, evitiamo di cedere alla tentazione di “infantilizzare” il nostro linguaggio, ripetendo le adorabili storpiature delle parole che sono così naturali dei bambini. Certo, la tentazione è forte e ci viene naturale, ma se il gioco è troppo insistito non facciamo il bene del bambino. Insomma, va bene ripetere “nonna Dada” se il bambino chiama così la nonna Ada, oppure “zio Peio” per “zio Piero”, ma non andiamo oltre!

Chiamiamo ogni cosa con il suo nome, cercando di essere il più possibile precisi. Teniamo sempre presente la prodigiosa memoria dei bambini: ricordano tutto ciò che diciamo! Quindi, approfittiamo di questa capacità per ampliare il loro vocabolario. Certo, questo non significa che dobbiamo parlare con astrusi termini filosofici; ci basterà dire “mi passi il pennarello rosso”, “giochiamo con i cubi di legno”, “guarda che bel fiorellino giallo!”, per aver dato un contributo alla precisione del loro linguaggio.

E poi, ricordiamoci dello straordinario potere della lettura. Ogni volta che apriamo un libro insieme a loro, che leggiamo una poesia o una filastrocca, non solo li guidiamo alla scoperta di mondi nuovi, ma contribuiamo ad arricchire il loro vocabolario e a rendere sempre più preciso il loro modo di esprimersi. Una ricchezza che rimarrà loro per tutta la vita.

Infine, giochiamo! Ci sono tanti giochi da fare con le parole! Giochi semplici adatti anche ai bambini più piccoli. Per esempio, proporre loro di cercare le “parole dolci” in cucina (zucchero, marmellata…), quelle calde in cameretta (coperta, piumone, guanti, cappello…), eccetera. Oppure, di immaginare con che cosa vorrebbero riempire lo zaino, o quali animaletti troveranno nella fattoria… Oppure giochi un po’ più complessi, da fare con i più grandicelli, come i classici “arriva un bastimento carico di…” oppure quelli basati sulla descrizione di un oggetto o di un animale che gli altri giocatori devono indovinare.

Come sempre, però, vale una raccomandazione: non bisogna avere fretta, ma vanno rispettati i tempi di crescita dei bambini. I bambini infatti non sono contenitori da riempire! E il linguaggio non è solo fatto di competenze tecniche (cioè di parole apprese), ma nasce anche dal pensiero, dalla capacità di comunicare e di relazionarsi con gli altri. Quindi, certo aiutiamo i bambini, ma soprattutto osserviamoli e sorreggiamoli in un percorso che deve essere solo loro!

 

Trovi un altro articolo sull’apprendimento del linguaggio a questo link: La conquista del linguaggio

Trovi articoli sull’importanza della lettura per i bambini a questi link: Leggere per crescere, Leggere insieme per creare un legame che dura nel tempo

 

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