Nonni e nipoti, il regalo del tempo e del relax

Una vita di corsa. È quella che oggi aspetta anche i bambini, e ben prima che comincino la scuola.  La “corsa” non inizia con i mille impegni, sportivi e no, che riempiono le loro giornate una volta usciti da scuola. Inizia già prima, per esempio nel ritmo frenetico delle mattinate in cui non si può perdere un attimo, tra il momento della sveglia e quello in cui vengono depositati ai nido o alla scuola dell’infanzia. Iniziano quando si cominciano ad accumulare sui bambini le aspettative e i paragoni con gli altri, con l’idea che “arrivare prima” (a camminare, a parlare, a disegnare, a fare le costruzioni…) significhi essere più bravi.

Il bisogno della lentezza

I bambini invece hanno bisogno della lentezza, di esplorare, ripetere, esercitarsi, acquisire sicurezza… Imparano a una velocità sorprendente, ma imparano proprio perché si sentono sicuri di poter anche sbagliare, anche rallentare.

Per questo per loro noi nonni siamo spesso un porto sicuro. I nonni hanno meno fretta dei genitori (almeno quelli che sono già in pensione) e anche loro amano le sicurezze, ritrovarsi nei luoghi noti, tra volti amici. Perciò in molti casi i ritmi di nonni e bambini coincidono, ed è facile per loro riconoscersi negli stessi gesti, creando un legame profondo.
Un legame che è una grande ricchezza per entrambi: grazie ai nonni, i nipoti scoprono le proprie radici e si ancorano al passato; grazie ai nipoti, i nonni si proiettano col cuore in quel futuro che non conosceranno.

Essere disponibili a farsi scombussolare la vita

Naturalmente non sempre le cose sono così idilliache, lo sappiamo bene. È vero che un nipote, soprattutto se noi nonni dobbiamo occuparcene con una certa continuità, scombussola la nostra vita. E se magari amiamo guardare un certo programma televisivo, fare un pisolino dopo pranzo, prendere un caffè con gli amici… beh, sappiamo che dobbiamo accettare qualche compromesso.

Però ci si può sempre organizzare! Ed è così bello scoprire che per il nostro nipotino (o nipotina) la casa dei nonni è un po’ il “rifugio tranquillo”, in cui trova chi gli regala il proprio tempo ed è capace di ascoltare con pazienza e attenzione!
Perché è proprio questo che succede: se ci poniamo in un atteggiamento rilassato, raccontando di noi e del nostro passato, anche i bambini a poco a poco finiscono con l’aprirsi.
D’altra parte, fateci caso: il classico “Niente!” con cui rispondono (tutti, a qualsiasi età, e a tutti, genitori e nonni) quando domandiamo all’uscita da scuola “Che cosa hai fatto oggi?” diventa piano piano un racconto ricco di particolari mentre siamo in cucina con loro a fare merenda o seduti sul tappeto a montare insieme una costruzione. Ed è così che impariamo davvero a conoscerli, a capire le loro passioni e a parlare: senza fretta!

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