Attività per i bambini e… disponibilità dei nonni

Karate, danza, nuoto, calcio, pallavolo…; e poi inglese, pianoforte… Al rientro dalle vacanze, le famiglie entrano in fermento per l’iscrizione dei bambini ai corsi extrascolastici. Che però spesso implicano la disponibiltà dei nonni per accompagnarli e riprenderli. Ma non dovremmo anche salvaguardare qualche spazio per noi?

Settembre nelle famiglie è un mese di grande fermento. Non solo è il momento in cui riprende la scuola (con un sospiro di sollievo dei genitori, e anche di molti nonni, che in estate sono “in servizio” a tempo pieno), ma anche quello in cui si pianifica l’organizzazione familiare, e in particolare quella dei bambini, per i mesi successivi.
E l’organizzazione familiare riguarda, oltre alla scuola, anche le attività extrascolastiche: danza, calcio, nuoto, inglese, pianoforte… La scelta è vastai genitori ritengono che sia importante completare la formazione dei loro pargoli offrendo loro la possibilità di fare sport o di acquisire conoscenze in campi che magari a scuola non sono trattati in modo approfondito, ai bambini piacciono, ma… bisogna che qualcuna li porti a vada a riprenderli! E qui spesso entrano in scena i nonni, sul cui aiuto e sulla cui disponibilità molte famiglie contano, eccome!

Sempre disponibilità piena dai nonni?

Ma… e noi? Certo, noi nonni siamo felici di dare una mano e di poter così seguire da vicino la crescita dei nipoti, ma qualche volta ci troviamo oberati di una serie di incombenze che… insomma, ci stanno un po’ strette. Perché anche noi abbiamo la nostra vita, gli amici da vedere, il corso in palestra a cui ci siamo iscritti; ci fa piacere fare una passeggiata, fare con calma le nostre commissioni senza avere l’incubo dell’orario, andare ogni tanto al cinema, a teatro… E ritrovarci invece a correre e a fare i conti con gli orari dei bambini come quando eravamo noi i genitori di figli piccoli (ma oggi con forze sicuramente meno fresche!), può crearci qualche problema.

E allora? Allora, prima di dare la nostra piena disponibilità, parliamone. E magari, se non ce la sentiamo, limitiamo un po’ il campo, per esempio, riservandoci un paio di giorni alla settimana in cui i genitori si organizzano senza contare sul nostro aiuto. Meglio essere chiari fin da subito, piuttosto che trovarci in affanno o, peggio, doverci tirare indietro dopo qualche mese, lasciando i nostri figli nella necessità di trovare, in corsa, una soluzione alternativa. E non sentiamoci in colpa: la vita e i rapporti familiari sono fatti anche di questo, ed esigono la capacità di piccoli compromessi.

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