Nonna Annalisa racconta: la prima volta che ha detto “nonna”

Quadretto di interno familiare. Pomeriggio piovoso: niente parchetto oggi, si gioca in casa e si cucina, uno dei giochi preferiti di E.
Io sono seduta come al solito sul pavimento, accanto alla meravigliosa cucinetta-giocattolo ereditata da una cuginetta. Una cucina che tutti in famiglia abbiamo provveduto ad arredare con un congruo corredo in miniatura di pentole e padelle, posate, piatti, nonché frutta e verdura.
E. è serissima: sta preparando la pappa per il suo bambolotto, ormai piuttosto malconcio e buttato sul pavimento senza una gran cura… ma guai a spostarlo o a provare a sostituirlo!
Come in altri casi, io ho il ruolo di assaggiatrice. E mi preparo ad assaggiare doverosamente ancora un cucchiaio di questa pappa così gustosa, a base di zucca e pomodoro di plastica, quando… “no…nna!”.
Rimango senza fiato, frastornata. Quasi non ci credo, temo di aver capito male, quando la piccola E. ripete, questa volta con più sicurezza, un po’ stupita anche lei di aver articolato una nuova parola: “nonna”.
Un groppo alla gola, e non posso far altro che abbracciarla, stringere a me questo pulcino che mi regala emozioni così profonde e ringraziare ancora una volta l’esistenza, che mi permette di sentirmi di nuovo, dopo tanti anni, così vicina al miracolo di una vita che sboccia.

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