Le “regole” della casa dei nonni

I bambini, si sa, hanno bisogno di regole. Anzi, di più: le regole sono fondamentali per la loro crescita, li fanno sentire sicuri e protetti. Sono un segno dell’autorevolezza dei genitori (e in generale degli adulti di riferimento):
un bambino che capisce di poter disobbedire quando vuole, di poter dettar legge con i suoi capricci, non si sente protetto e paradossalmente, invece di tranquillizzarsi quando la spunta, alza il tiro e porta l’asticella della sfida un po’ più in alto, come se aspettasse di misurare la nostra tenuta e desiderasse essere fermato.

Ma tutto questo noi nonni lo sappiamo bene: ci siamo già passati con i nostri figli, quindi non c’è nulla di nuovo. Quello che è nuovo… è il nostro ruolo, naturalmente! Perché ora non siamo noi a dover stabilire le regole (e meno male!), ma dobbiamo allinearci alle linee educative dei genitori.

A metà tra genitori e nipoti

Le cose però non sono sempre così semplici, perché noi ci troviamo spesso un po’ “a metà strada” tra genitori e nipoti. I genitori si aspettano che noi seguiamo fedelmente le loro direttive e ci accusano di dare dei vizi ai bambini; i bambini si aspettano che, dai nonni, si possa fare qualche piccola trasgressione…

E allora? Beh, insomma… hanno un po’ ragione entrambi!
È giusto infatti che i genitori desiderino che i nonni, e soprattutto i nonni ai quali affidano con una certa continuità i bambini, rispettino, condividano e non contraddicano la loro linea educativa.
Quindi non facciamo mai trapelare con il bambino che non siamo d’accordo con i genitori, neanche quando si tratta di cose per noi apparentemente banali, pratiche o secondarie; piuttosto, in caso di dubbio o quando pensiamo che sia meglio fare scelte educative diverse, parliamone apertamente con i nostri figli, ma a quattr’occhi, senza farci sentire dai bambini.

Ma teniamo anche presente (noi, come i genitori) che ci vuole un po’ di elasticità: ci sono le scelte educative fondamentali, e che vanno assolutamente condivise e rispettate; e ci sono le piccole “regole” quotidiane (l’ora della nanna, il tempo concesso per guardare la televisione o giocare ai videogiochi, una piccola concessione golosa, un regalino imprevisto…) che sono sì importanti, ma che ogni tanto, con i nonni, possono anche essere interpretate con un po’ più di libertà.

I nonni hanno il diritto di “dare vizi”

I nonni, infatti, hanno diritto a dare un po’ di vizi. Insomma, altrimenti che nonni saremmo? Quindi va bene allinearci sulle scelte di fondo, dare supporto ai genitori, non contraddirli sulle questioni fondamentali, ma va bene anche ogni tanto qualche piccola trasgressione.

Anche perché i bambini sono bravissimi, e sicuramente più bravi di noi, a capire subito le differenze e a sapere che ci sono cose che è possibile fare dai nonni e non dai genitori; e quindi passi se, quando restano a dormire dai nonni, vanno a nanna più tardi, mangiano un gelato in più, si fanno coccolare più a lungo prolungando le richieste prima di addormentarsi… Vedrete che, tornati a casa, rientreranno nei ranghi senza problemi!

E poi, la diversità di ottiche educative è anche una grande ricchezza per i bambini: se infatti ai genitori spetta il compito di dare regole e limiti, i nonni hanno quello di concedere ed indulgere. Interagendo con entrambe le figure di riferimento, i bambini imparano molto presto la differenza tra i ruoli, e a comportarsi di conseguenza. E imparano anche a differenziare il proprio comportamento a seconda delle situazioni, un’abilità che sarà loro molto utile in tante circostanze della vita!

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