Giocare diversa-mente – Il “cestino dei tesori”
C’è un gioco semplice ma di grande valore educativo, che tutti noi possiamo far fare ai bambini fin dai primi mesi: l’esplorazione libera del “cestino dei tesori”, un cestino con tanti oggetti da toccare, leccare, annusare… per conoscere e capire!
Ce ne parla Maria Adele Tonetti, psicologa e nonna di un bellissimo bimbo.
Maria Adele sta facendo uno studio proprio sui “nuovi nonni” e sul loro ruolo, così diverso da quello dei nonni del passato.
Per questo studio ha preparato alcune domande per un sondaggio online. Se volete rispondere (abbiamo finalmente la possibilità di far sentire la nostra voce!), ecco il link:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScXjQGD52oK3pROHUobLp08xkTDWec8OTdM-LvcDnxNNB6Tbw/viewform?c=0&w=1
Troppa plastica nel mondo di oggi…
Il nostro mondo è costellato da oggetti di plastica: strumenti, soprammobili, utensili da cucina, indumenti anti-freddo e molto altro… insomma, la plastica è utilizzata in vari ambiti, tra i più disparati cosa che, fino a qualche decennio fa, sarebbe stato impensabile. Mi viene in mente quando nelle botteghe i prodotti alimentari erano spesso contenuti in vasi di vetro, quando il prodotto alimentare veniva avvolto in semplice carta colorata; poi penso alle tonnellate di confezioni di plastica a cui siamo abituati oggi.
… anche nei giocattoli dei bambini!
Se ci si affaccia alle vetrine dei negozi di giocattoli, osserviamo che i giochi sono perlopiù costruiti in materiale plastico. Decisamente ben esposti, catturano l’occhio grazie ai colori più vivaci, sono davvero in grado di captare l’attenzione di adulti e bambini, giovani e meno giovani.
Se si riflette con attenzione, è vero che la plastica è lavabile, leggera, colorata e relativamente a basso costo, pensiamo per esempio a certi giochi ben costruite e ricchi di dettagli, come casette ed accessori per le bambole, cucinette iper-attrezzate e progettate minuziosamente. Ma tutto questo è davvero un valore aggiunto per i nostri bimbi? Pensiamo per un attimo alla loro sensorialità; i bimbi vengono costantemente a contatto solo con un unico materiale, un’unica sensazione, un’unica informazione sensoriale… è possibile che i nostri bambini si stiano perdendo qualcosa?!
Un tempo i soldatini venivano costruiti con il legno e venivano poi colorati e dipinti a mano; le palle erano costruite con tessuto robusto; i monopattini erano in legno e le bambole erano rigorosamente di stoffa.
Oggi i giochi in legno si trovano con molta più difficoltà, la maggior parte dei prodotti ludici per l’infanzia viene, infatti, realizzata con materiale plastico (a meno che non si vada in negozi di nicchia che valorizzino ancora aspetti educativi e pedagogici).
Nel giocare con “la plastica” l’esperienza sensoriale viene impoverita di tutta una serie di possibilità e deprivata a livello tattile o, più in generale, dei cinque sensi. La plastica risulta fredda, inodore (oppure profumata in modo artificiale), non ha sapore se introdotta nella bocca e “assaggiata” nella sperimentazione orale del bambino.
Una proposta di gioco alternativo: il “cestino dei tesori”
Che cosa possiamo fare? Arrivati a questo punto della riflessione reputo davvero importante condividere l’interessante proposta della pedagogista britannica Goldschmid (1910-2009) la quale, negli anni, grazie alla sua esperienza e ai suoi studi, ideò il “cestino dei tesori” descritto per la prima volta in People Under Three.
Si tratta di un cesto in vimini in cui vengono riposti oggetti di uso comune, ma di diverso materiale. Appena il bimbo è in grado di stare seduto (per esempio nel seggiolone), quando, quindi, riesce a mantenere ben dritta la testa e la schiena, allora gli si può offrire l’opportunità di rovistare nel cestino dei tesori, di toccare, annusare, esplorare, addentare, scuotere e battere, ascoltare i suoni e i rumori che possono produrre gli oggetti in esso contenuti. Il bimbo così li può guardare, stringere, può farli scivolare sul suo corpo, può annusarli e sperimentare il loro utilizzo o inventarne uno nuovo.
Rispondere al bisogno di esplorazione dei bambini
Il bambino ha bisogno di esplorare il mondo e la realtà che lo circonda; il suo cervello, si sviluppa attraverso stimoli ed esperienze, aprendosi al mondo attraverso tutti i cinque sensi. Attraverso oggetti di uso comune la mamma, il papà o i nonni (per intenderci, delle figure di riferimento), possono offrire al bimbo il cestino ricco di oggetti, restando in silenziosa osservazione rispetto a ciò che il bambino tocca, porta alle labbra, scuote o fa cadere per sentirne il suono.
In questo momento tutti i sensi sono in attività. Il bambino tra i tanti oggetti, può scegliere a quale dedicarsi, lo scruta e lo sperimenta; così apprende, manifesta entusiasmo, curiosità, perplessità, diffidenza o timore. Sceglie e seleziona quello che in quel dato momento per lui è più appetibile, che lo incuriosisce maggiormente, spesso richiamando anche l’attenzione dell’adulto per renderlo partecipe e condividere la “scoperta”.
Il materiale che costituisce il cestino dei tesori va cambiato abbastanza di frequente in modo che il bimbo abbia nuovi stimoli. Gli oggetti del cestino possono essere sistemati e lavati quando il bimbo ha terminato il suo gioco.
Come costruire il “cestino dei tesori”
Prendiamo un cestino che sia di paglia o di vimini; utilizziamo materiali naturali. Il cestino non va riempito fino al bordo di oggetti, ma è preferibile lasciare dello spazio in modo che per il bimbo sia agevole infilare la piccola mano per poter scegliere l’oggetto che desta maggiormente la sua attenzione.
Nessun oggetto che la Goldschmied cita è fatto di materiale plastico. Sono preferibili materiali come il legno o i tessuti. Essi dovranno avere diversa forma e consistenza, diverso colore e magari produrre rumori particolari…..provateli voi per primi quando li scegliete! Esplorateli con gli occhi di bambino!
Oggetti di materiali naturali
Gli oggetti possono essere una palla di stoffa, un sottobicchiere in paglia, un pennello da barba, magari un pennello nuovo di quelli utilizzati per il trucco. Un calzascarpe di osso, una pigna, un pennello da imbianchino, una spugna naturale, una pietra pomice. Un grosso ciottolo, zucche essiccate e colorate e si può utilizzare anche una mela o un altro frutto (arancia e limone) o un oggetto di sughero.
Altri oggetti di materiale naturale possono essere: pelle, nacchere naturali non dipinte, un anello da tenda in ottone o metallo, grosse perle infilate e ben annodate a un filo robusto (badando che non sia possibile al bambino romperlo e ingoiarle!), uno spazzolino per scarpe, un cucchiaino in legno. Gli oggetti in metallo comprendono cucchiaini, un mazzo di chiavi, formine per dolci, un piccolo imbuto, un’armonica, un fischietto, un mazzo di campanelli e un triangolo musicale.
Oggetti in tessuto pelle e pelo: un collarino per il gatto, una piccola borsettina, un uovo di marmo, una palla da tennis, un tappo da vasca con catena, sacchettini in garza con varie profumazioni (per es. lavanda , timo, chiodi di garofano), ovviamente ben sigillati.
Stoffa da esplorare
Potete riunire tanti pezzi di stoffa e suddividerli in questo modo: dalla più leggera alla più consistente; disponetele in modo graduale dalla più corta fino all’ultima che sarà la più grande, così il bimbo, avrà la percezione immediata dei vari strati di tessuto e dei loro colori. Cucite i tessuti tra loro solo da una parte, permettendo al bambino di poterli sfogliare al pari delle pagine di un libro.
Dalla foto si può comprendere come i tessuti vadano disposti in modo che il bambino abbia una visione d’insieme e scelga il tessuto che più gli piace; si parte dal tessuto più spesso, fino ad arrivare al tessuto più sottile e leggero. I tessuti, come potete osservare, sono cuciti all’estremità.
Oggetti di carta e cartone
Carta oleata, un block notes, cilindretti di cartone (per intenderci tipo quelli della carta igienica o della carta da cucina). Un piccolo libricino colorato, scatoline di cartone che possono essere inserite una dentro l’altra e aiutino il piccolo ad acquisire manualità.
Un’esperienza di esplorazione dai se mesi di età
Quando il bimbo ha la facoltà di stare seduto da solo, ma ancora non sa camminare ed esplorare con le sue gambe il mondo, il cestino dei tesori diventa un’interessante proposta volta a stimolare la sua curiosità e la sua capacità di entrare in contatto con le cose ed è un modo efficace per impegnare il bambino nell’esplorazione. Quest’esperienza stimolerà i suoi sensi e impegnerà il piccolo in un gioco costruttivo e creativo.
Questo tipo di attività può essere proposta dai sei mesi di vita, ed è un tipo di attività ludica che durerà a lungo. Per esperienza personale, se i giochi verranno sostituiti con una certa frequenza, all’esaurimento dell’esplorazione, il bambino continuerà a mostrare interesse per molto tempo e, in un secondo momento, potrà anche condividere il gioco con altri bambini.
L’elenco realizzato dalla Goldschmied è molto più ampio e più nutrito. La mia lista vuole essere una sorta di linea guida per una realizzazione piacevole e rapida. Quando il bimbo ha compiuto esperienze con alcuni questi oggetti, è possibile sostituirli (come abbiamo già detto in precedenza). Non bisogna mettere tutto e subito all’interno del cestino. La lista è davvero ampia ed il divertimento è assicurato.
Scegliere gli oggetti a seconda dell’età del bambino
I materiali da inserire possono essere scelti e selezionati anche a seconda dell’età del bambino. Elinor Goldschmied, propone questo tipo di gioco ai bimbi dai 6 mesi fino l’anno d’età, proprio perché, anche se non in grado di camminare, possano avere comunque modo di compiere esperienza con gli oggetti del mondo circostante.
Lasciamo che i bimbi vivano nella libertà e nella creatività, in un mondo in cui un oggetto può essere utilizzato in un modo diverso rispetto a quello per il quale è stato creato (un pentolino può diventare un meraviglioso tamburo); i materiali naturali da cui sono composti gli oggetti del cestino possono essere toccati, annusati, “assaggiati”, guardati e “ascoltati”. Questi materiali sono fonte di sensazioni, di emozioni, alcuni profumi o alcune esperienze resteranno nella memoria implicita del bambino.
Di fronte a questi oggetti il bambino compie esperienze tattili, attraverso l’olfatto percepisce odori e profumi che scatenano in lui emozioni e sensazioni differenti. Il bambino “assaggia” e manipola, ascolta i rumori che provengono da quegli oggetti e ne osserva forma e colore.
Il gioco è il “lavoro” dei bambini
I bambini giocano, ma come giocano? È bene tener sempre presente che il gioco infantile è esperienza, è esplorazione del mondo, è acquisire confidenza con la realtà circostante. Il gioco infantile è importantissimo, è il LAVORO del bambino, quel lavoro che lo porta a una crescita cognitiva esperienziale, sensoriale ed emozionale.
Oltre che essere un gioco economico, il cestino dei tesori offre al bimbo davvero tante opportunità.
FORZA, METTIAMOCI AL LAVORO!!!