Dalla parte dei nonni
Una riflessione su noi “nuovi nonni”, sul nostro ruolo e la nostra vita in bilico tra disponibilità verso gli altri e necessità (e piacere) di pensare anche a noi stessi, di Maria Adele Tonetti, psicologa e nonna di un bellissimo bambino.
Avere figli: una scelta non più così scontata
Viviamo indiscutibilmente in una società difficile e complessa in cui tempi e spazi da condividere con i figli sono sempre meno.
I genitori spesso lavorano entrambi, i meravigliosi “anni ‘60”, il periodo del boom economico, in cui era sufficiente uno stipendio per “nutrire” un’intera famiglia sono un lontano ricordo; in quegli anni la donna poteva rimanere con i propri figli, occupandosi della loro educazione e della gestione della casa. In pochi decenni tutto è cambiato. Gli stipendi per mandare aventi la famiglia devono essere due. I figli si generano più tardi rispetto a un tempo poiché prima diventa fondamentale pensare a una carriera che garantisca un introito economico. Solo in un secondo momento ci si può concedere il “lusso” di ingrandire la famiglia, generando un figlio.
La nuova coppia genitoriale, quando i nonni non sono disponibili, deve provvedere al più presto all’iscrizione del proprio bambino all’asilo nido, a volte, addirittura, prima della nascita stessa, per potergli garantire un posto; siamo di fronte a una scarsità di strutture e spesso, gli asili privati, richiedono cifre decisamente impegnative.
L’indispensabile supporto dei nonni
Ecco quindi che le figure dei nonni entrano in azione! Quando questi godono di buona salute, si ritrovano ad accudire i nipoti. Quelli che alla nascita del nipote sono ancora attivi professionalmente, offrono il loro aiuto alla famiglia in maniera “part-time”.
I nonni d’oggi hanno un ruolo rilevante nell’accudimento dei nipoti; da alcune indagini effettuate, si rileva un notevole cambiamento rispetto alle scorse generazioni. Fino a qualche decennio fa i nonni, seppur presenti, risultavano spesso come figure più distaccate e maggiormente autoritarie nei confronti dei nipoti, talvolta anche poco accoglienti.
I nonni di oggi, salvo varie eccezioni, non sono in genere giovanissimi, ma le aspettative di vita e la qualità della vita sono notevolmente aumentate e migliorate e, per tale ragione, i bambini possono godere della presenza di queste rilevanti figure. Prendersi cura di nipoti è certamente un impegno, vi è un notevole dispendio di energie, fisiche e mentali; i bambini necessitano di continue attenzioni.
Nonni, non trascurate voi stessi!
Cari nonni, anche se siete in forma, forti e dinamici, prendetevi cura di voi stessi! I bambini, a tenerli tutto il giorno, portano allo sfinimento; sono dotati di grandi energie: gridano, giocano, corrono, fanno domande in continuazione, la vostra casa diventa la loro casa e il vostro bel soggiorno curato diventa la loro sala giochi. Essi giocano agli esploratori, rovesciano il succo di frutta o spalmano il Didò sulla poltrona di casa.
Siccome l’impegno è notevole sarebbe auspicabile che i nonni non rinunciassero mai né ai propri spazi né ai propri bisogni. I nonni devono poter mantenere i contatti con il loro mondo, il mondo delle loro passioni e delle amicizie, quel mondo che ha sempre riflesso la loro vitalità e la loro identità
Ricordo che un giorno nonna Gina mi disse: “mi prendo cura dei miei nipoti sette giorni su sette”. Mi riferì che i genitori sono giovani e il sabato o la domenica sera vanno a ballare; oltre a non avere un momento di tregua, nonna Gina manifesta il suo dispiacere (e anche un pizzico di disappunto) nel considerare che i propri nipoti trascorrono soltanto un’ora al giorno con i propri genitori.
L’indispensabile ruolo dei genitori
Credo che sia di fondamentale importanza ricordare che i figli sono dei genitori e devono essere in primis i genitori a occuparsi dei figli, della loro educazione e delle problematiche legate allo sviluppo. Il ruolo dei nonni è un valore aggiunto, un “plus” per coloro che ne possono beneficiare, ma è fondamentale che i genitori non si aspettino di delegare ai nonni il proprio ruolo, deresponsabilizzandosi o credendo di poter mantenere lo stile di vita precedente alla genitorialità.
I nonni a loro volta sono già stati genitori e perché ogni ruolo possa essere un valore aggiunto per gli altri, è necessario che sia ben definito. I genitori sono i genitori, i nonni sono i nonni.
Trovare un equilibrio nella nostra vita e nel nostro ruolo
Ho avuto modo nella mia esperienza di clinico di “incontrare” anche realtà opposte a quella pocanzi descritta. Ho conosciuto nonne che si facevano chiamare mamma dai propri nipoti, cercando di “primeggiare” sul ruolo materno, e ho conosciuto invece nonni che non avevano alcuna intenzione di occuparsi dei nipoti se non qualche pomeriggio al mese, sempre i presenza dei genitori, solo per una visita di cortesia.
I “diritti” dei nonni
In questo articolo però desidero sottolineare l’importanza delIa definizione dei ruoli e della tutela della figura dei nonni.
I nonni hanno il diritto di rilassarsi, di cenare senza il vociare dei piccoli e di immergersi nella propria tranquillità (quando desiderata). Essi hanno bisogno di momenti di relax e di recuperare le energie fisiche. I nonni devono avere la possibilità di scegliere di tenere i nipoti, devono poter dire “sì” o “no”, proprio perché nessun giorno può essere uguale a quello precedente, e così l’energia fisica e quella mentale.
Il sabato e la domenica (o altri giorni della settimana) devono essere giorni “sacri” per i nonni, affinché possano ritrovarsi come coppia, ritrovare i propri ritmi e piaceri; i nonni dopo una vita di lavoro possono finalmente avere la possibilità di dedicarsi a una gita fuori porta, ad una cenetta al ristorante o invitare amici e godersi una vita sociale.
L’arrivo dei nipoti non deve essere un evento totalizzante, ma una possibilità: per i nonni la possibilità di godere del piacere della presenza vitale dei nipoti, per i nipoti la possibilità di godere di quel caldo e rassicurante abbraccio ricco di storia da parte dei nonni e tra genitori e figli la possibilità di riscoprirsi in nuovi ruoli e consolidare un legame profondo e viscerale anche attraverso la continuità generazionale.
Maria Adele Tonetti