Risponde lo psicologo – La mamma torna al lavoro…
Quando la mamma, finito il periodo di maternità, torna al lavoro, è giocoforza che il bambino si abitui a stare senza di lei qualche ora al giorno. E non è sempre facile, soprattutto quando c’è un forte attaccamento, e quasi una simbiosi, tra mamma e bambino. Come fare?
Ecco la risposta della psicologa Manuela Arenella, consulente anche del sito www.bimbiarimini.it.
DOMANDA
Ho un bimbo di otto mesi che ho sempre allattato al seno e che è sempre stato con me e vuole stare praticamente solo con me.
Tra due mesi circa dovrò rientrare al lavoro: sono molto in ansia perché lui non vuole stare con nessuno, si addormenta al seno, non prende il ciuccio e dorme nel lettone con noi.
Non so se è meglio togliergli il seno e iniziare ad abituarlo al lettino in modo da staccarlo un po’ da me per farlo ‘patire’ meno dopo… Lei cosa mi consiglia?
RISPONDE LA DOTTORESSA MANUELA ARENELLA
Gentile Signora,
credo sia lecita la sua preoccupazione rispetto al rapporto ancora molto fusionale che c’è tra lei e il suo bambino.
Al di là di schemi o tabelle di marcia che lasciano il tempo che trovano, sarebbe importante che, a 8 mesi, un bimbo avesse avviato il processo di “svezzamento”. Con questo termine intendo quel processo (più faticoso per la mamma che per il bimbo!) di graduale emersione dallo stato fusionale dei primi mesi, che porta a nutrirsi degli elementi della realtà che ci circonda e a sperimentarsi in modo sempre più autonomo.
È importante prepararsi per tempo a questo inevitabile distacco, per non trovarsi impreparati di fronte ai sentimenti di perdita e di abbandono che si possono avvertire.
Razionalmente tutte le mamme sanno che arriverà il momento del “distacco”, che significa che il bambino sta crescendo e sta diventando più autonomo; ma emotivamente l’allattamento è quanto di più vicino allo stato fusionale della gravidanza, e molte mamme cercano di prolungarlo il più possibile.
In realtà sono proprio le mamme a dover essere “svezzate” dal loro bambino e dal ricercare quelle sensazioni, che spesso non permettono di vedere i bisogni nuovi di un bambino che cresce, e che fa richieste anche in termini di distacco e individuazione.
Aiutare il proprio figlio a fare questi passaggi significa attrezzarlo a incontrare il mondo, a creare altri legami di cui nutrirsi, a costruire, passo dopo passo, la propria identità e fiducia in sé.
Detto questo, credo sia importante utilizzare questi due mesi per cominciare questo distacco graduale, che alleni il suo bambino a tollerare piccole frustrazioni, e a non arrivare impreparato a un distacco totale e repentino, che potrebbe essere troppo per lui.
Scelga lei da dove cominciare.
Ci sarebbe bisogno di togliere il seno e favorire il passaggio al ciuccio o all’ “oggetto transizionale”, una sorta di mediatore che, fornito dalla mamma, in qualche modo la sostituisce e la rappresenta al tempo stesso.
E poi l’altro passaggio importante sarebbe il dormire nel suo lettino, nella sua cameretta. Questo restituisce al bambino un suo spazio, psicologico oltre che fisico, e il superare questi passaggi gli permette di sedimentare una sempre maggiore fiducia in sé.
Ciò che renderà questi passaggi naturali sarà la sua determinazione, basata sulla convinzione che questo fa il bene del suo bambino, e rispetta le sue esigenze di crescita.
Suo figlio vorrà stare solo con lei finché lei non gli darà il “permesso” (ovviamente è un meccanismo inconscio) e gli strumenti per nutrirsi di altro e altri.
Si fidi di lui, supererà questi passaggi con tanta più facilità quanto più si sentirà sostenuto; e ricordi che il legame che vi unisce si trasforma con la crescita, ma non si spezza!
MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole, e collabora, oltre che con www.noinonni.it, anche con il sito www.bimbiarimini.it