Risponde lo psicologo – Bambini “prepotenti”
Una bambina “prepotente”, che richiede continuamente attenzioni, soprattutto da parte della mamma, con attacchi di rabbia se lei rifiuta di “obbedire”. E genitori che chiedono consiglio per recuperare quell’autorevolezza di cui la bimba ha bisogno.
Ecco i consigli della nostra consulente, la psicologa Manuela Arenella.
DOMANDA
La mia bambina, di 5 anni, fin dalla nascita ha dimostrato un carattere forte e predominante. Per esempio, quando l’allattavo dovevo isolarmi, nessuno mi poteva parlare e io altrettanto, altrimenti lei si innervosiva. Verso i 2/3 anni lanciava i giochi e mi chiedeva di andarli a riprendere e se qualcuno (nonni, papà) si intrometteva, rilanciava l’oggetto ordinandomi di andare a prenderlo…
Ancora oggi pretende di comandarmi a bacchetta: “stai qui sul divano”, “non parlare”, “portami questo-portami quello”. Non ha mai giocato da sola e anche adesso che ha 5 anni riesce a farlo per neanche 5 minuti di fila. Una continua richiesta di attenzioni che, se non soddisfatte come dice lei, si trasformano in attacchi di rabbia ingiustificati, offese verso di me, il papà, i nonni; alza anche le mani… io rimango la sua vittima e fonte di nervosismo principale.
Anche alla scuola materna ha difficoltà a rapportarsi senza conflitto con i suoi compagni, spesso alza le mani, come se non riuscisse a gestire le proprie emozioni e dovesse necessariamente sfogarle/imporsi fisicamente.
Di notte si sveglia sempre, anche più di una volta. Io o il papà siamo costretti a dormire con lei, altrimenti si risveglia, richiamandoci nuovamente… Io e il papà lavoriamo e questa situazione che si ripete costantemente è molto faticosa.
Quando bisogna uscire, mangiare, vestirsi è sempre un no, una sfida, un inseguimento stremante.
Non nego che questo comportamento sta ledendo anche il nostro rapporto di coppia, data la continua tensione che regna dentro casa.
Vorrei riuscire ad entrare in contatto con mia figlia, e la mia domanda è: devo rivolgermi ad un psichiatra infantile oppure c’e’ un modo per avvicinarmi a lei che ancora non ho trovato?
RISPONDE LA DOTTORESSA MANUELA ARENELLA
Gentile Signora, da ciò che scrive viene da pensare che la sua bambina sia ancora in una dimensione di onnipotenza, che non le permette di incontrare e tollerare i limiti e le frustrazioni, e al tempo stesso le impedisce di entrare in relazione con gli altri, vivendo in balia di pulsioni incontrollabili.
Ogni bambino nasce con un certo temperamento, un quantum di energia, ma la capacità di gestirla ed incanalarla per scopi positivi dipende molto da come il contesto risponde.
La pulsione al dominio con cui tutti i bambini vengono al mondo dovrebbe essere ridimensionata da un sistema di limiti e regole chiare, che arginano l’aggressività, aumentano la capacità del bambino di tollerare attese e frustrazioni, permettendogli di costruire un senso di fiducia in sé e nei suoi genitori, che vengono visti come riferimenti normativi, e quindi maestri di vita.
Farsi condizionare (o comandare) da una bimba di 5 anni, significa trasmetterle il messaggio che è più forte di noi, ma questo inevitabilmente la spaventa e la fa sentire non protetta da nessuno.
Il dargliele tutte vinte per paura degli scoppi di rabbia significa mantenerla in una condizione che alterna rabbia e bisogno di dipendenza, e mantiene una fragilità profonda.
I bambini si aspettano che siano i genitori a dar loro degli alt, a instradarli verso ciò che è giusto o sbagliato, a lottare e contenere la rabbia affinché interiorizzino un sistema di norme che sarà la base della loro autonomia.
Il discorso è lungo e complesso. Sul sito può trovare articoli scritti in precedenza, su come dare regole e limiti, che sicuramente le saranno d’aiuto, ma il mio suggerimento è quello di consultare uno psicoterapeuta infantile della vostra zona, che possa lavorare con la bambina e aiutare voi a recuperare l’autorevolezza necessaria a non farvi picchiare, offendere o comandare a bacchetta.
La vostra bambina ha bisogno che al timone ci stiate voi!
MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole.