Una mostra per scoprire il cibo

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La struttura di una cipolla ©PEPE nymi

Pronti a entrare? Bene allora… superiamo la tenda verde e passiamo attraverso un campo di grano. Sì, proprio come quelli della nostra infanzia: quelli con le spighe tra le quali ci nascondevamo, da bambini!
Poi, si entra ne mondo del cibo! È questo infatti il tema della mostra Food – La scienza dai semi al piatto, allestita al Museo di Storia Naturale di Milano e che si inserisce tra gli eventi che accompagnano la città verso l’Expo.

Una mostra interessante, piena di curiosità e capace di incuriosire sia i bambini sia noi adulti, che ci scopriremo assai meno ferrati di quanto avremmo immaginato.

© Fabrizio Stipari
© Fabrizio Stipari

Qualche esempio? Vediamo: sapete che il riso, come il basilico, sono arrivati in Europa solo a seguito dell’esercito di Alessandro Magno, che in Oriente ha fatto anche dei disastri, ma ha sicuramente creato un grande rivolgimento e rimescolamento di civiltà? Che quando arrivò in Europa il cacao, la bevanda che si otteneva con questa pianta (senza zucchero) era talmente disgustosa che era permesso berla in tempo di quaresima? Che molte varietà di mele sono brevettate? E che non solo esiste una varietà di frumento chiamata “Ardito”, selezionata da uno degli agronomi italiani più geniali, ma che fu proprio questa varietà a rendere possibile la “battaglia del grano” di epoca fascista, quando la produzione italiana di frumento quasi raddoppiò pur senza ampliare in proporzione le aree coltivate?

Sementi di fiori e erba al Micografo elettronico © Photo Quest Ltd /Science Photo Library/Corbis
Sementi di fiori e erba al Micografo elettronico
© Photo Quest Ltd /Science Photo Library/Corbis

Ma andiamo per ordine. La mostra si snoda attraverso quattro sale e parte, come promette il titolo, dal seme. Allineate lungo le pareti della prima sala troviamo perciò tantissimi tipi di semi, di ogni tipo, forma e dimensione, da quelli piccoli di frumento al più grande seme conosciuto, un Coco de mer gigante.
Ma in questa sala si parla anche della birra, la prima bevanda fermentata di cui abbiamo notizia, diffusa già presso gli antichi Egizi, e degli oli ricavati dai semi e del loro utilizzo. E poi, non perdetevi il filmato su Nikolaj Vavilov, il geniale botanico russo che all’inizi del XX secolo creò a San Pietroburgo una banca dei semi che è ancora una delle più importanti del mondo.

@F. Stipari
@Fabrizio Stipari

La seconda sala ci parla invece dei “viaggi” degli alimenti. Sì, perché anche i cibi che compaiono ogni giorno sulla nostra tavola hanno una storia, hanno viaggiato per il mondo, e i loro viaggi hanno modificato il nostro gusto e il nostro modo di nutrirci. Stiamo parlando del pomodoro, della patata, del cacao, del caffè… ma anche di cibi così diffusi e che si sono adattati così bene al nuovo ambiente che oggi li consideriamo “nostri”, mentre invece ci arrivano da lontano.
Divertente la postazione interattiva al centro della sala, in cui tutti (bambini e adulti) possono mettersi alla prova per misurare le proprie conoscenze… ma anche per avere qualche sorpresa!

© Fabrizio Stipari
© Fabrizio Stipari

La visita prosegue nella terza sala dedicata alla… cucina! Sì, proprio così. Qui ci aspetta il modello 3D di una mucca, sulla quale sono indicati tutti i “tagli” che troviamo sul banco del macellaio (sicuri di conoscerli tutti, nonni? Mah, io ho avuto non poche incertezze). Accanto, una sfilata di padelle di diversi materiali, per scoprire quali sono i più adatti ai vari tipi di cottura.
E anche qui trovate tante chicche: per esempio, lo sapete che la pentola a pressione fu scoperta addirittura alla fine del XVII secolo? Mica male, vero, per un tipo di cottura che noi pensiamo supermoderno!
Oppure, lo sapete che anche per cucinare ci vuole un po’ di chimica? Sì, perché per esempio l’ordine in cui mettiamo gli ingredienti è importante (e questo lo sappiamo per esperienza), ma dipende dalle reazioni chimiche che ognuno innesta.
Ma in questa sala non c’è solo la carne; ci sono il latte, le uova, la farina… Di ognuno di questi ingredienti scopriamo tante curiosità, compreso il modo più adatto di conservarli con un modello di frigorifero da riempire.

© Fabrizio Stipari
© Fabrizio Stipari

L’ultima sala è quella dedicata ai sensi, e in particolare all’olfatto. Proprio così: se non potessimo sentire il profumo dei cibi, la metà del piacere scomparirebbe! E l’olfatto è importante anche per metterci al riparo dai pericoli: un cibo può anche contenere sostanze tossiche, batteri e muffe pericolose, oppure essere avariato o contaminato. L’olfatto ci mette all’erta, facendoci provare ripugnanza per gli odori legati a ciò che può farci male.
In questa sala è il visitatore a mettersi in gioco: è invitato infatti ad annusare diverse essenze per indovinare a che cosa appartengono. Fate a gara con i bambini: chi ne indovina di più? (Io però perdo subito: ne ho indovinate solo due!).

Se poi volete continuare a giocare, potete scegliere una delle visite guidate o dei laboratori proposti alle famiglie e alle scuole dall’Associazione Didattica Museale, che si occupa delle attività correlate alla mostra.

La mostra resterà aperta fino al 28 giugno 2015.

Informazioni: www.mostrafood.it

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