Bambini-animali: creare un rapporto sereno

bambina-gatto-giocoCosa succede se il nostro cane o il nostro gatto, abituati da anni a una tranquilla convivenza con noi, vedono arrivare all’improvviso un intruso come il nostro nipotino? O, viceversa, se ospitiamo spesso il nostri nipotino, di cui ci occupiamo qualche ora al giorno,  e decidiamo di prendere un animale da compagnia?
Lo abbiamo chiesto alla veterinaria Arianna del Treste.

Trovi un altro articolo con i consigli della veterinaria  Arianna Del Treste per garantire una serena convivenza tra bambini e animali domestici anche a questo link:
… e se il bimbo arriva a casa dopo il pet?

Se in casa c’è già un bimbo e arriva un Pet, o viceversa, è necessario fare le dovute presentazioni, prima di pretendere che i due interagiscano amabilmente.

Rispettare gli spazi 

Innanzitutto, è bene tenere presente che, chiunque sia il primo arrivato, questi dovrà abituarsi gradualmente all’arrivo del nuovo.
In particolare, è buona norma insegnare ai bambini a rispettare sia l’animale, sia i suoi spazi.
Senza una guida, infatti, potrebbe risultare difficile per loro, e soprattutto per i bambini di età inferiore ai 6 anni, interpretare adeguatamente il comportamento dell’animale.
In generale, è possibile sintetizzare gli errori da non commettere in un breve elenco.

Avvicinamento

Una prima regola d’oro è non effettuare avvicinamenti incauti, in particolare se non si conosce ancora l’animale o se questi è malato o in difficoltà.
Può capitare che sia proprio il bambino a domandarci di adottare un cane o gatto trovato per strada, e che noi assecondiamo la sua richiesta. In questo caso è bene condurre appena possibile l’animale dal veterinario per una visita e le prime indicazioni utili; nel frattempo, siccome non lo conosciamo ancora, è bene avvicinarlo con cautela ma con fiducia, in modo da incoraggiarlo a fidarsi di noi senza spaventarlo, e guidare anche i bambini in questa stessa direzione.
Tra i movimenti incauti da evitare (per quanto possibile) ci sono senz’altro quelli poco coordinati dei bambini più piccoli, che l’animale, involontariamente, potrebbe equivocare: ad esempio, gesti molto ampi delle mani o saltelli, che il pet potrebbe interpretare come gesti minacciosi, quindi reagire di conseguenza. È consigliabile, perciò, che un adulto sia presente quando il bambino si avvicina all’animale, almeno all’inizio della loro conoscenza.

Come fargli le coccole

I bambini devono imparare a rispettare il nostro piccolo amico anche quando gli fanno le coccole: è sconsigliabile afferrare un cane dalla coda, così come non è bene voler toccare a tutti i costi la pancia di un gatto. Non sono dei peluche!
Inoltre, bisognerà spiegare al bambino che non ogni momento è buono per le coccole e che, quindi, non potrà prendere in braccio l’amico pet ogni qualvolta lo voglia, ma deve aspettare che sia il gatto a saltargli sulle gambe. In particolare, capita spesso che il micio di casa riceva volentieri le carezze, ma solo fino ad un certo punto: sembra infatti che la sua soglia di tolleranza nei confronti del contatto fisico con l’essere umano sia abbastanza limitata, perciò dopo un po’ è probabile che inizi a graffiare e mordicchiare.
Il cane, anche se con le svariate differenze di razza e individuo-specifiche, risulta tendenzialmente più tollerante alle “coccole prolungate”, ma è comunque sempre consigliabile che un adulto sia presente all’inizio della convivenza bambino-animale, per interpretare correttamente i “codici” e verificarne la loro integrazione, nonché insegnarne la lettura anche al bimbo.

La gestione degli spazi

A volte capita di vedere bambini che tentano eroicamente di tirare fuori il gatto dalla sua amata cesta, oppure il cane dalla cuccia, magari perché in quel momento, secondo il bimbo, è scattato il momento del gioco… Anche questo è assolutamente da evitare, per non mancare di rispetto all’animale e per non far correre il rischio al bambino di reazioni poco gentili da parte del pet.
Inoltre, dobbiamo ricordare sempre – e insegnare anche al bimbo – che l’animale è abitudinario e tiene molto ai suoi spazi quotidiani e che solitamente, soprattutto nel caso del gatto, tende a deputare ciascuno spazio a un’attività specifica, in un equilibrio che è bene non sovvertire…
Per esempio, è pressoché impossibile che un gatto abituato a occupare un divano ne scenda improvvisamente di buon grado, se scacciato da un bimbo intraprendente!

Il momento della pappa

Ovviamente, bisognerà evitare che il bimbo si diriga verso il pet come una furia proprio nel momento in cui si sta tuffando con il muso nella ciotola del cibo… Anche se animato dalle migliori intenzioni, l’animale non registrerebbe un simile slancio d’affetto come tale, bensì come una sgradita invasione del suo spazio e potrebbe anche avere una reazione violenta.
A questo proposito, è bene tornare a sottolineare che i “codici” propri a ciascuna specie animale possono essere integrati, ma non stravolti, e che bisognerà trasmettere ai bambini proprio questo concetto di “diversità”. Il risultato sarà non solo creare una buona convivenza con il Pet, ma anche trasmettere un importante insegnamento per il bimbo, che così sarà facilitato nel confronto con chi ha abitudini e comportamenti diversi dai suoi e, insomma, “parla” lingue diverse dalla sua.

Buonanotte…

Trovo che non sia consigliabile far dormire insieme il bambino e l’animale, per ovvi motivi igienici ma anche per evitare che possano farsi del male a vicenda involontariamente, ad esempio schiacciandosi in caso di movimenti inconsapevoli durante il sonno.
Nel caso di bambini molto piccoli e di cagnoni esuberanti e coccoloni, è possibile inserire delle protezioni di sicurezza al lettino.
Resta il fatto, comunque, che ogni “sistema-famiglia” ha le sue leggi interne e che, fatta eccezione per la necessaria sicurezza nel caso di bambini molto piccoli, ogni famiglia può decidere dove permettere al proprio animale di creare la sua tana. Comunque sconsiglio di far dormire il cane vicino la porta d’ingresso o nel corridoio principale, poiché questi sono le “torri di controllo” della casa e il fatto di occuparle può ingenerare ansia in soggetti insicuri o incrementare l’autorità in soggetti tendenzialmente dominanti.
L’importante è che l’animale abbia un suo spazio per dormire che risulti comodo, funzionale e localizzato in un punto senza pericolosi sbalzi di temperatura. Al bambino, poi, è bene spiegare fin da subito che non è bene “disturbare il can che dorme”…

Avete dubbi o quesiti sui vostri pet? Potete sottoporli alla dottoressa Arianna Del Treste: basterà scrivere a [email protected]! Vi risponderà su questo sito!

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