Risponde lo psicologo – La dura vita dei nonni!
Che cosa possono fare i nonni per arginare i capricci dei bambini? È giusto che tengano un atteggiamento intransigente? Un nonno lo chiede a Manuela Arenella, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza.
DOMANDA
Anche per me cominciano i problemi. Io e mia moglie abbiamo allevato dal primo giorno il primo nostro nipotino che ora ha 4 anni. Arrivava in casa alle 8 e andava via alle 7 di sera, con i genitori stanchi del lavoro della giornata. Da circa due anni frequenta una scuola davanti alla quale è collocata un’edicola che espone tantissimi blister con giocattoli di poco prezzo. Non so quando né come, ma certo non ho iniziato io a farlo andare a fare acquisti a questa edicola, per cui il martedì e il giovedì, quando sono io ad andare a prenderlo per portarlo a casa mia, sono problemi seri se non gli compro qualcosa presso questa edicola. Non mi va di sentirlo piangere per strada e mi vorrei evitare i richiami di qualche pia anima, tutti pronti ad intervenire come se il nonno fosse un torturatore.
Ciò premesso e superato a pié pari ogni altro commento sulla vicenda che incomincia diventare per me scocciante per una serie di motivi che mi permetto di risparmiare agli amici della pagina,
chiedo come mi posso regolare. Potrei anche non andare più a prenderlo e dire alla mamma che faccia lei il sacrificio di andarlo a prendere al mio posto visto che nessuno potrebbe accusarla di vessazioni, verbali intendo, nei riguardi del bimbo ed io non mi sentirei accusare di “viziare” il bimbo, che da noi ha avuto tutto in termini di affetto sin dal primo giorno, senza avergli inculcato alcun vizio ma solo curiosità per il mondo circostante e voglia di conoscere nei limiti della sua tenera età. E avendo ricevuto da lui, in cambio, tanta voglia di vivere in un momento particolarmente complesso per la nostra vita familiare.
Cosa fare, in breve? C’è un modo per convincerlo a rinunciare agli acquisti presso l’edicola, giusto per insegnargli a gestire bene il denaro e tenuto conto che nulla gli manca, grazie a Dio? Grazie infinite per l’aiuto.
RISPONDE LA DOTTORESSA MANUELA ARENELLA
Gentile Signore, dalle sue parole traspare un pò di amarezza, e la sensazione che, comunque si faccia, si faccia male… Da un lato, se non cede alle richieste del suo nipotino scatena la sua rabbia e i conseguenti commenti dei passanti; dall’altro, se rende un’abitudine il comprare qualcosa dopo la scuola, viene accusato di viziarlo. Ho capito bene?
Quello che mi chiedo è: se fosse per lei, cosa farebbe?
Non esiste un modo “immediato” per convincere un bambino a rinunciare a chiedere, anzi pretendere, ciò che vuole. Non esistono strategie né bacchette magiche, ma esiste la possibilità di mantenere un atteggiamento fermo, deciso e capace di non farsi condizionare dalle scenate che all’inizio ci saranno.
I no degli adulti servono a ridurre l’egocentrismo del bambino e permettergli, un po’ alla volta, di tollerare attese e frustrazioni.
All’inizio, ovviamente, il bambino si ribellerà e farà tutto ciò che più ci infastidisce e ci mette in difficoltà, pur di perseguire il suo scopo, soprattutto in pubblico! È proprio in questi momenti che è importante tener duro con il “no” che vogliamo dare, ricordandoci che più la manifestazione del bambino è plateale, meno sofferenza c’è, e che è più importante trasmettere un messaggio fondamentale al bambino (puoi tollerare anche dei no e delle piccole frustrazioni) piuttosto che preoccuparci di ciò che dice la gente!
I no vanno accompagnati da un atteggiamento contenitivo (lo vedo che sei arrabbiato) ma fermo (però questa cosa non puoi averla), cercando poi di proporre qualcosa da fare insieme, nel tentativo di spostare l’attenzione e trasmettere che è più importante condividere un’esperienza, piuttosto che collezionare oggetti.
Tutto questo è assolutamente vero e necessario per un genitore, che detiene un ruolo educativo.
Nel caso di un nonno, se il suo desiderio è regalare qualcosa al suo nipotino le due volte a settimana in cui lo va a prendere, non è una tragedia poiché, come si sa e come già specificato in altri articoli, ai nonni spetta anche il diritto di viziare, senza per questo inficiare l’educazione dei propri nipotini!
MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole.
grazie infinite, Annalisa, per avermi fatto rispondere dalla brava Psicologa. Nel frattempo il bimbo è cresciuto di quache mese e con gli insegnamenti della mamma è diventato esigente al punto giusto.Un abbraccio e di nuovo tante grazie.Francesco
Sono lieta che tutto si sia risolto per il meglio, cosa di cui peraltro non dubitavo. Con due nonni straordinari come voi, non c’era da preoccuparsi!
Un caro saluto e buon anno scolastico al nipotino
Annalisa