… ma lasciamoli sbagliare!

Ecco, facciamolo: chiudiamo gli occhi e torniamo indietro nel tempo. Di quanto? Mah, diciamo 25, 28, 30… anni. No, niente atteggiamento nostalgico: è vero, abbiamo tantissimi splendidi ricordi, mentre quelli spiacevoli col tempo sono sbiaditi. Però proviamoci lo stesso, a sentire di nuovo l’intensità di quegli attacchi di irritazione profonda che ci coglievano quando i nostri genitori (o, ed era peggio, suoceri) si lasciavano sfuggire una frase di critica, per quanto velata, per un nostro atteggiamento nei confronti dei bambini.

Anche se cercavano di metterci tutta la diplomazia possibile, per quanti indiretti e “neutri” cercassero di essere, noi eravamo pronti a cogliere la sfumatura negativa, la critica latente, il rimprovero. E peggio ancora quando sapevamo di aver sbagliato. Sì, proprio così (almeno, per me era così): quando sapevo di aver preteso troppo dai miei figli, quando sapevo che non ero riuscita ad avere l’angelico atteggiamento di calma fermezza così raccomandato da pediatri e psicologi, ma che avevo reagito ai capricci con una bella urlata, quando sapevo che, esasperata, dopo una mezza giornata di “no” avevo rovinosamente ceduto, mandando all’aria tutta una linea educativa… beh, insomma, quelli erano i momenti in cui davvero non sopportavo che mia madre me lo facesse notare, per quanto tatto cercasse di usare (e, a dire il vero, spesso non ci provava neanche, ad avere tatto. D’altra parte, ora che sono al suo posto, mi rendo conto che anch’io ho la stessa impulsività).

Quindi, ora che siamo nonni, cerchiamo di morderci la lingua. Un atteggiamento difficile da mantenere e che richiede una buona dose di autocontrollo, ma tant’è: ogni tanto chiudiamo gli occhi, cerchiamo di risentire sulla pelle l’irritazione di un tempo e diciamoci “ma sì, lasciamo stare, tanto mia figlia sa, come sapevo io quando lei era piccola, che non era l’atteggiamento giusto…”.

D’altra parte come ci spiegano oggi gli psicologi, i bambini crescono anche così: imparando  per esempio fino a che punto possono spingersi, dove devono fermarsi, in che modo devono interagire con ognuna delle persone con cui hanno a che fare. Grandi lezioni di vita che, quando il rapporto familiare è complessivamente equilibrato e sereno e le scelte educative di fondo sono salde e condivise, imparano naturalmente, semplicemente guardando i nostri comportamenti.
Quindi lasciamo sbagliare oggi i nostri figli… proprio come abbiamo sbagliato noi con loro, quando erano piccoli!
Piuttosto, se proprio ci accorgiamo che c’è qualcosa che non va, che un atteggiamento andrebbe modificato per garantire la serenità ai nipoti e più in generale alla famiglia, affrontiamo il problema “a bocce ferme”, approfittando di un momento di tranquillità, palandone con la massima serenità possibile (mai davanti ai bambini!), ed evitando assolutamente di usare un tono accusatorio: il nostro compito è quello di  aiutare a trovare delle soluzioni, non di rimproverare!

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1 commento su “… ma lasciamoli sbagliare!

  1. io tanto d’accordo con gli psicologi non lo sono…….anke per esperienza personale di quando avevo io i figli………….penso ke una madre sa come educare un figlio ,senza leggere quà e lù vari pareri ……certo ripensando magari a quando avevo i figli piccoli io , nessuno mi diceva mai niente anke se sbagliavo……oggi parlo con le nuore magari cercando di suggerire senza forzare………

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