Gemelli, ma che caratteri diversi!

A vederli, lei sembra un angioletto e lui lo scatenato. Parlo dei miei nipotini, gemelli di quattro anni (come passa veloce il tempo!).
Lei è tutta ordinatina e in apparenza tranquilla. È lei che ha iniziato per prima a disegnare (un’attività che le piace molto), impugnando presto le matite e i pennarelli in maniera corretta; ora colora stando negli spazi, comincia già a distinguere le lettere, ha imparato a scrivere il suo nome, guarda alle bambine più grandi per imitarle, sta seduta a tavola (quasi) composta… almeno finché ha fame. Se le leggi una storia, già si sforza di seguire la lettura, di capire a quale riga sei…

Lui è solare, vulcanico, sempre con una macchinina o una costruzione in mano, sempre a cercare di mettere insieme ingranaggi; se gli leggi una storia si appassiona, si stupisce, si compenetra nei personaggi, la “vive”, senza stare a osservare più di tanto lo scritto.
Però non è particolarmente interessato a colorare e ha continuato a lungo a impugnare le matite come dei bastoncini, tenendole strette nel pugno, perfettamente verticali e quindi… ingestibili. Ha però un grande senso dei colori, che ama accostare in tinte forti e allegre, senza preoccuparsi più di tanto di “che cosa” sta disegnando.

Questo, a guardarli da fuori. Se stai con loro mezza giornata, ti accorgi però che i loro rapporti sono molto complessi. La verità è che la più forte dei due è lei, sotto la sua apparenza tranquilla. Lui la cerca sempre, anche quando sono a scuola (noi diremmo all’asilo, ma… guai a pronunciare questo nome: si offendono moltissimo!), benché siano in classi diverse; e lei lo tiranneggia un po’. Se lui la cerca quando è con le sue amiche, per esempio, lo invita a tornare nella sua classe, tra i suoi compagni. Se sono da soli, invece, la musica cambia, ed è ben felice di giocare con lui; ma è lei a imporgli i giochi e i “ruoli” quando giocano a “facciamo che io ero…” (il gioco tipico dei bambini). E se litigano e lui la colpisce, lei si lamenta inconsolabilmente, correndo a “denunciarlo” a genitori, tate o… a chi capita, sperando che lui si becchi una ramanzina.

Naturalmente non è sempre così, e ci sono tanti momenti in cui giocano sereni, insieme, con grande complicità. Anzi in questo senso, per la mia esperienza, i gemelli, superati i primi due anni, sono perfino “riposanti” rispetto ai figli unici, che vogliono l’attenzione degli adulti sempre concentrata su di sé e cercano compagnia. Ma è buffo osservare le loro dinamiche interne, e scoprire che… a quest’età non ce n’è, vince la donna!
Naturalmente il maschietto si rifarà più avanti, e forse questo è, in generale, un peccato per le bambine. Che sembrano avere più fretta di crescere rispetto ai loro coetanei, ma così facendo, forse, si perdono una fetta di infanzia; ed è un’età così bella (noi lo sappiamo bene!) e che non tornerà più!

 

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