Come sopravvivere a una vacanza in montagna con i nipoti

© Monkey Business Images | Dreamstime.com
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Bene, eccovi da soli con i nipoti per le due fatidiche settimane da passare insieme in montagna (o in campagna).
Prima di tutto… preparatevi: non saranno vacanze-relax, anche se saranno molto piacevoli. L’importante è avere alcuni “assi nella manica” da sfoderare al momento opportuno (durante le passeggiate, per esempio), per placare le crisi di stanchezza e per riaccendere l’entusiasmo.

Allora, procedendo per ordine. Com’era già con i nostri figli (lo ricordate?), anche i nipoti saranno per lo più ben poco entusiasti, se non apertamente ostili, alla proposta “andiamo a fare una passeggiata!”. Quindi, meglio cambiare subito strategia e adottare piccoli trucchi che potranno (almeno per i più piccoli) dare un fascino insperato alla passeggiata. Come? Per esempio, provate a proporre “Andiamo a cercare le coccinelle nel bosco”, e “Raccogliamo le more per fare la marmellata”, “Vediamo se riusciamo a scoprire le tane delle marmotte…”. Improvvisamente la passeggiata sarà vista sotto una luce tutta diversa: non sarà più una faticosissima camminata con i grandi, ma avrà uno scopo preciso e sarà l’occasione per fantastiche scoperte. Poi però dovete impegnarvi nella ricerca, per non svelare subito il trucco; e pazienza se non sarete fortunati: l’importante è fare dell’escursione l’occasione per lunghi racconti, mascherando l’insuccesso (“chissà dove sono ‘ste tane di marmotta!”) con una bella fiaba inventata lì per lì.

Un altro trucco è quello di sollecitare la loro attenzione invitandoli a raccogliere ghiande, foglie, baccelli, semi, pigne, gusci di lumaca, piume, ciottoli… Si divertiranno un mondo a saltellare lungo il sentiero raccogliendo tutto ciò che sembra loro degno di nota… Il rischio però è che alla fine si ritrovino stanchi morti, e che vi tocchi portarli in braccio fino a casa; quindi, state attenti al percorso e tornate indietro al primo segno di stanchezza.

Una volta a casa, badate a valorizzare il loro bottino, in modo da farli sentire importanti: preparate una scatola speciale in cui mettere i loro “tesori” e, se ne trovate alcuni che si prestano, usateli per decorare degli oggetti, per fare piccoli lavoretti insieme a loro. Sarà anche un bel modo per impegnare il resto del pomeriggio!

Poi, non dimenticate di munirvi del “kit di sopravvivenza”: carta igienica o fazzoletti di carta, fazzoletti inumiditi, qualche bevanda, un pacchetto di cracker o naturalmente, se prevedete un’escursione più lunga, tutto il necessario per un vero pic-nic.

Infine, valutate bene il percorso prima di partire: con i bambini (ma anche per noi stessi!) non lanciamoci in passeggiate troppo impegnative, con dislivelli importanti, o circuiti lunghi troppi chilometri. Meglio mete meno ambiziose, ma piacevoli, che possano prevedere punti di sosta magari attrezzati. E se riuscite a cacciare nello zaino un pallone, anche piccolo e leggero, ricordate che è sempre una grande risorsa!

bambini raccolta meleUn’altra cosa che ai bambini piace molto fare, nelle vacanze in montagna o in campagna, è visitare le fattorie. Molte offrono la possibilità di raccogliere i prodotti, di assistere alla mungitura o di partecipare ad altri momenti della giornata: sono esperienze che entusiasmano sempre i bambini e che sono importanti soprattutto per i piccoli cittadini, le cui conoscenze su animali e piante vengono spesso dai cartoni animati.
Se però mostrano di avere un po’ di paura, non imponete loro un contatto troppo ravvicinato con gli animali della fattoria: è comprensibile che si sentano intimoriti dalla mole della mucca o del cavallo, e hanno bisogno di un po’ di tempo per prendere confidenza con questo ambiente sconosciuto.
Se invece non hanno paura, lasciate che diano da mangiare agli animali, soprattutto se sono dietro una sbarra. Quindi, riforniteli di qualche carota o di qualche mela (per pony e cavalli), o di un po’ di fieno (per mucche, caprette) e accompagnateli: sarà difficile, poi, portarli via!

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